lunedì 27 dicembre 2010

La Cena della Vigilia di Natale




LaVigiliadiNATALE
JoyeuxNoelMERRY
CHRISTMASFeliz
NavidadHYVAAJOULUA
BuonNatale






Una volta - il più bel giorno dell'anno, la vigilia di Natale - il vecchio Scrooge se ne stava a sedere tutto affaccendato nel suo banco. Il tempo era freddo, uggioso, tutto nebbia; e si sentiva la gente di fuori andar su e giù, traendo il fiato grosso, fregandosi forte le mani, battendo i piedi per terra per scaldarseli. Gli orologi del vicinato avevano battuto le tre, ma era già quasi notte, se pure il giorno c'era stato. Dalle finestre dei negozi vicini rosseggiavano i lumi come tante macchie sull'aria grigia e spessa. Entrava la nebbia per ogni fessura, per ogni buco di serratura; e così densa era di fuori che, ad onta dell'angustia del vicoletto, le case dirimpetto parevano fantasmi. Davvero, quella nuvola scura che scendeva e scendeva sopra ogni cosa faceva pensare che la Natura, stabilitasi lì accanto, avesse dato l'aire a una sua grande manifattura di birra.
L'uscio del banco era aperto, per dare agio a Scrooge di tenere d'occhio il suo commesso, il quale, inserito in una celletta più in là, una specie di cisterna, attendeva a copiar lettere. Scrooge non aveva per sé che un fuocherello; ma tanto più misero era il fuocherello del commesso, che pareva fatto di un sol pezzo di carbone. Né c'era verso di accrescerlo, perché la cesta del carbone se la teneva Scrooge con sé; e quando per caso il commesso entrava con in mano la paletta, issofatto il principale gli faceva capire che sarebbe stato costretto a dargli il benservito. Epperò lo scrivano si avvolgeva al collo il suo fazzoletto bianco e ingegnavasi di scaldarsi alla fiamma della candela: il che, per non essere egli un uomo di gagliarda immaginazione, non gli riusciva né punto né poco.
- Buon Natale, zio! un allegro Natale! Dio vi benedica! - gridò una voce gioconda. Era la voce del nipote di Scrooge, piombato nel banco così d'improvviso che lo zio non lo aveva sentito venire.
- Eh via! - rispose Scrooge - sciocchezze! -
S'era così ben scaldato, a furia di correre nella nebbia e nel gelo, cotesto nipote di Scrooge, che pareva come affocato: aveva la faccia rubiconda e simpatica; gli lucevano gli occhi e fumava ancora il fiato.
- Come, zio, Natale una sciocchezza! - esclamò il nipote di Scrooge. - Voi non lo pensate di certo.
- Altro se lo penso! - ribatté Scrooge. - Un Natale allegro! o che motivo hai tu di stare allegro? che diritto? Sei povero abbastanza, mi pare.
- Via, via - riprese il nipote ridendo. - Che diritto avete voi di essere triste? che ragione avete di essere uggioso? Siete ricco abbastanza, mi pare. -
Scrooge, che non avea pel momento una risposta migliore, tornò al suo "Eh via! sciocchezze."
- Non siate così di malumore, zio - disse il nipote.
- Sfido io a non esserlo - ribatté lo zio - quando s'ha da vivere in un mondaccio di matti com'è questo. Un Natale allegro! Al diavolo il Natale con tutta l'allegria! O che altro è il Natale se non un giorno di scadenze quando non s'hanno danari; un giorno in cui ci si trova più vecchi di un anno e nemmeno di un'ora più ricchi; un giorno di chiusura di bilancio che ci dà, dopo dodici mesi, la bella soddisfazione di non trovare una sola partita all'attivo? Se potessi fare a modo mio, ogni idiota che se ne va attorno con cotesto "allegro Natale" in bocca, avrebbe a esser bollito nella propria pentola e sotterrato con uno stecco di agrifoglio nel cuore. Sì, proprio!
- Zio! - pregò il nipote.
- Nipote! - rimbeccò accigliato lo zio, - tieniti il tuo Natale tu, e lasciami il mio.
- Il vostro Natale! ma che Natale è il vostro, se voi non ne fate?
- Vuol dire che così mi piace, e tu non mi rompere il capo. Buon pro ti faccia il tuo Natale! E davvero che te n'ha fatto del bene fino adesso!
- Di molte cose buone sono stato io a non voler profittare, quest'è certo - rispose il nipote; - e il Natale fra l'altre. - Ma il fatto è che io ho tenuto sempre il giorno di Natale, quando è tornato - lasciando stare il rispetto dovuto al suo sacro nome, se si può lasciarlo stare - come un bel giorno, un giorno in cui ci si vuol bene, si fa la carità, si perdona e ci si spassa: il solo giorno del calendario, in cui uomini e donne per mutuo accordo pare che aprano il cuore e pensino alla povera gente come a compagni di viaggio verso la tomba e non già come ad un'altra razza di creature avviata per altri sentieri. Epperò, zio, benché non mi abbia mai cacciato in tasca la croce di un soldo, io credo che il Natale m'abbia fatto del bene e me ne farà. Evviva dunque il Natale! -

(Charles Dickens, Cantico di Natale)










La Cena della Vigilia di Natale



Ravioli di Branzino 
Filetto di Salmone al Lime e Zenzero
Patate Duchesse
Frutta d'inverno








Ravioli di Branzino



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NavidadHYVAAJOULUA
BuonNatale








Per 6 persone

500 g di pasta fresca in fogli molto fini
500 g di filetto di branzino
1 mazzo di erba cipollina
1 uovo
pane grattato
1 vasetto di panna liquida fresca
1 mazzolino di prezzemolo
Olio d'oliva
Sale e pepe

Pasta fresca:





500 g di farina
4 uova
1 cucchiaio di olio d'oliva
4 o 5 cucchiai d'acqua

Mettete tutti gli ingredienti in un mixer e mescolate fino ad ottenere una bella forma rotonda. Lavoratela affinché diventi ben elastica e non rimanga appiccicata alle mani. Avvolgetela con della pellicola e lasciate riposare per circa mezz'ora. Spianate la pasta e tagliatela in sfoglie della larghezza della vostra macchina per la pasta.
Fate passare le sfoglie 4 o 5 volte nella pressa piegandole ogni volta, per ottenere una pasta molto liscia. 

 Ripieno:


Pulite il branzino, cospargetelo di sale grosso e fatelo cuocere a vapore. Una volta cotto, pulite il pesce (togliendo pelle, lische, cartilagini e grasso). Una volta ottenuta la polpa, unitela in una terrina al prezzemolo tritato, al pan grattato e all'uovo, mescolando fino ad ottenere un composto omogeneo. Regolate di sale  pepe.

Ravioli:






Stendete sul tavolo da lavoro una sfoglia di pasta. Disponetevi a intervalli regolari il ripieno. Coprite con un secondo velo di pasta e incollatela con le dita inumidite, premendo tra ciascun raviolo. 
Tagliateli con una rotella dentellata.
Se non li fate cuocere subito, copriteli bene affinché non si secchino e soprattutto non conservateli in frigorifero, potrebbero inumidirsi.
Mentre li fate cuocere in acqua salata, con un filo d'olio d'oliva, per 4-5 minuti, scaldate la panna con l'erba cipollina tritata.
Versatela sui ravioli e serviteli immediatamente.









Patate Duchesse



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JoyeuxNoelMERRY
CHRISTMASFeliz
NavidadHYVAAJOULUA
BuonNatale










Per 6 persone


500 g di patate
2 tuorli d'uovo
50 g di burro
50 g di parmigiano grattugiato
Noce moscata
Sale e pepe quanto basta


Lessate le patate in acqua e sale. Una volta cotte sbucciatele e passatele nello schiaccia patate. Aggiungetevi il burro, il sale, il pepe, la noce moscata e il parmigiano. Amalgamate gli ingredienti e infine aggiungete i tuorli d'uovo. Inserite il composto nella sac a poche e versatelo a piccoli ciuffi su una una teglia foderata di carta forno. Infornate e cuocete in forno a 200° per 15 minuti.
Servite le patate duchesse ben calde. 

Filetto di Salmone al Lime e Zenzero


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BuonNatale











Per 6 persone
Cottura: 10 min

6 tranci di salmone da 200 g ciascuno
1 cucchiaio di zenzero fresco finemente tritato
il succo e la scorza tagliata a julienne di un lime
50 g di burro
2 cucchiai di panna fresca
Sale e pepe


Fate sbiancare la scorza nell'acqua bollente per 1 min. Fate scaldare a fuoco lento il succo di lime e lo zenzero per 2 min. Aggiungete il burro sbattendo il tutto con una frusta e tenete in serbo. Cuocete il salmone al vapore per 3-4 min; dovrà essere appena cotto all'interno. Versate la panna nella salsa e riscaldate dolcemente. Coprite il pesce e decorate con le bucce. 


Christmas Cake

Questa ricetta per me è l'inverno: ne contiene i colori, i profumi, il calore, le spezie..
ci ho messo un po' di fantasia e sono stata fortunata perchè, dicono, sia riuscita bene.












Occorrono: 


farina di grano tenero 100 g
farina di mandorle 40 g
farina per polenta taragna 35 g
zucchero 150 g
2 uova
olio d'oliva 120 ml
carota grattugiata 200 g
10 gherigli freschi di noce
6 fichi secchi a cubetti
cioccolato fondente a cubetti 50 g
1 cucchiaino di cannella
1 cucchiaino di zenzero
il succo fresco di 3 mandarini
1 bustina di vanillina
1 cucchiaino scarso di lievito per dolci




Mescolate le farine, il lievito e la vanillina. Sbattete a parte le uova con l'olio e unite alle farine, amalgamate bene e dopo aver ottenuto un composto omogeneo aggiungete il succo di mandarini continuando a mescolare. Unitevi le carote grattugiate, il cioccolato, lo zenzero e la cannella, le noci e i fichi secchi. Io ho tenuto anche la buccia di un mandarino e l'ho aggiunta in piccole striscioline all'impasto. Versate tutto in uno stampo da plum cake e cuocete a 180° per 40-50 minuti.




E' buona, aromatica e profuma d'inverno..






Tè consigliato: tè 'Racconto di Natale' de La Via del Te - Firenze 
(té nero indiano, mela, cannella, chiodi di garofano, coriandolo, fragola in pezzi e calendula)



Fior di mandorla


farina di mandorle
per piccole delizie 
&
 petali di rosa da 
sorseggiare 


In una giornata d’inverno, rientrando a casa, mia madre, vedendomi infreddolito, mi propose di prendere, contrariamente alla mia abitudine, un po’ di tè. Rifiutai dapprima, e poi, non so perché, mutai d’avviso. Ella mandò a prendere uno di quei biscotti pienotti e corti chiamati Petites Madeleines, che paiono aver avuto come stampo la valva scanalata d’una conchiglia di San Giacomo. Ed ecco macchinalmente oppresso dalla giornata grigia e dalla previsione d’un triste domani, portai alle labbra un cucchiaino di tè, in cui avevo inzuppato un pezzetto di Madeleine. Ma, nel momento stesso che quel sorso misto a briciole di biscotto toccò il mio palato, trasalii, attento a quanto avveniva in me di straordinario. Un piacere delizioso m’aveva invaso, isolato, senza nozione della sua causa. M’aveva subito resi indifferenti le vicissitudini della vita, le sue calamità, la sua brevità illusoria, nel modo stesso in cui agisce l’amore, colmandomi d’un’essenza preziosa.. 

M. proust






Per preparare questi deliziosi biscottini..

Occorrono:

farina di mandorle 100 g
farina di grano tenero 50 g
burro 100 g
zucchero 30 g
1 tuorlo
1 cucchiaino di lievito per dolci
1 bustina di vanillina
1 pizzico di zenzero (questo è il segreto)

Mescolate lo zucchero con il burro a temperatura ambiente, unitevi il tuorlo, poi le farine, lo zenzero e il lievito. Mescolate bene fino ad ottenere un composto omogeneo, avvolgetelo in una pellicola e riponetelo in frigorifero per mezz'ora.
Adesso accendete il forno a 200° e rilassatevi.. 
Formate delle palline della misura di una noce, disponetele su una teglia coperta di carta forno e schiacciatele con una forchetta..
Cuocere in forno a 180° per una decina di minuti, finché i biscotti siano appena dorati.



Infuso consigliato: 

1 cucchiaino di petali di rosa- 1 tazza d’acqua
Far bollire l’acqua e versarla in una tazza contenente i petali di rose.
Lasciare in infusione per 5 minuti, filtrare e sorseggiare la tisana tiepida.



E così il respiro si fa ampio e il cuore lieve..