domenica 26 settembre 2010

Panna e liquirizia...


Tramontata è la luna
e le Pleiadi a mezzo della notte;
anche giovinezza già dilegua,
e ora nel mio letto resto sola.

Scuote l'anima mia Eros, 
come vento sul monte
che irrompe tra le querce;
e scioglie le membra e le agita,
dolceamara indomabile belva.

Ma a me non ape, non miele;
e soffro e desidero.

Saffo









Occorrono:

Per la panna cotta

500 ml di panna liquida fresca
1 bacello di vaniglia
2 cucchiai di radice di liquirizia (proveniente da coltura biologica e biodinamica certificata)

150 gr di zucchero
3 fogli di colla di pesce

Per lo sciroppo alla liquirizia

8 rombi di liquirizia pura
100 gr di zucchero
150 ml di acqua


Per prima cosa mettete i fogli di colla di pesce ad ammorbidire in una bacinella d'acqua, basterà lasciarli per una decina di minuti.
Versate la panna in un tegame con il bacello di vaniglia e la radice di liquirizia stretta in un sacchettino di cotone; cuocete a fuoco basso sfiorando l'ebollizione..aggiungete lo zucchero e, una volta sciolto, i fogli di colla di pesce. Mescolate ancora per qualche minuto e togliete dal fuoco. Versate il composto in 8 stampini e riponete in frigorifero a raffreddare per almeno 5 ore.
Per la preparazione dello sciroppo vi consiglio di seguire la ricetta per la salsa al caramello 
(http://carameletpasseulement.blogspot.com/2010/09/salsa-al-caramellotanto-per-cominciare.html), ricordandovi di aggiungere all'acqua che portate ad ebollizione i rombi di liquirizia. Aggiungerete lo zucchero soltanto dopo che la liquirizia si sarà sciolta.  

Al momento di servire la panna cotta, immergete lo stampo per qualche secondo in acqua bollente, poi sformatela sul piatto da portata e decorate con lo sciroppo, godendovi il contrasto di colori.


Il segreto di questa ricetta? predisporre l'animo all'armonia degli opposti..


“L'opposto concorde e dai discordi bellissima armonia”*



Musica consigliata: "Ain't No Mountain High Enough" di Marvin Gaye & Tammi Terrel..una canzone sdolcinata per contrastare l'amaro della liquirizia

Vino consigliato: Moscato d’Asti 2005**

Cristallino e giallo paglierino, poco consistente per la fluidità, com’è ovvio per la tipologia. Al profumo è di media intensità e un po’ più tenue nella persistenza, abbastanza fine per la qualità. La componente olfattiva è di dimensioni contenute ma abbastanza fragranti; sono presenti le famiglie tipiche dei profumi per la tipologia, come i sentori fruttati, quelli erbacei ed anche lievemente floreali. Sentori di miele d’acacia, di agrumi e di erbe aromatiche fresche. Volendo individuare la tipologia dell'abbinamento, si dovrà tener conto delle moderate “dimensioni” dei profumi. All’esame gustativo è quasi dolce e di media morbidezza; i prodotti di pasticceria da poter proporre dovranno essere mediamente “zuccherini”, quindi non persistentemente dolci. La preparazione della prova, in effetti, ha una presenza di gusto quasi intenso, apportato dalla dolcezza e da una lieve tendenza amarognola del caramello, quindi per quest’aspetto, manifesta una lieve prevalenza sul vino. La parte del vino legata alla freschezza ed alla sapidità, non essendo supportata da una buona presenza di anidride carbonica, offre un'espressione moderata e quindi in contrapposizione alla grassezza della Panna cotta, trova un piccolo ostacolo. Per quanto riguarda il confronto tra la succulenza della panna cotta  e la percezione tattile di calore del vino, si ha una condizione equilibrata.  La P.A.I. (Persistenza Aromatica Intensa) del Moscato d’Asti, come per la fase dell’esame olfattivo, risulta essere di medio valore e visto la persistenza gusto-olfattiva della panna cotta, anch’essa moderata, si ha una sensazione equilibrata. E’ grazie a quest’ultima percezione che, nel complesso, la prova si conclude con un soddisfacente equilibrio. Questo accade grazie al fatto che negli abbinamenti gastronomici con i prodotti di pasticceria, l’aspetto olfattivo ricopre un ruolo di primo piano. Per cui se il vino è lievemente inferiore nella ricerca della concordanza tra la sua dolcezza/morbidezza ed il  gusto della preparazione e lo è anche per quanto riguarda l’aspetto tattile, che si verifica tra acidità/sapidità e grassezza della panna cotta, l’aspetto olfattivo riesce a sopperire a tali condizioni, dando una finale di armonia. 

Temperatura media di servizio alla degustazione ed all’abbinamento: 10°c.









*Eraclito,  Peri fusewV  [Sulla Natura], Frammenti 



** Tratto da ICIF, Istituto di Cucina, Cultura ed Enologia Italiana








Questa ricetta è stata ispirata da una passeggiata notturna di qualche sera fa in cui notavo di essere particolarmente attratta dai contrasti cromatici..ci può essere armonia nei contrasti di colore? Se pensiamo che all'interno di un'immagine i colori non vengono percepiti isolatamente ma nell'insieme dei loro rapporti, forse sì.. E ci può essere armonia nel contrasto di sapori? 
La parola 'armonia' proviene, attraverso il latino, dal greco harmonia, collegamento, disposizione, accordo, un derivato del verbo harmozein, connettere, collegare, essere d'accordo.. 

Lascio a voi la risposta...


giovedì 16 settembre 2010

Crostatine duci alle mandorle in miele..



Lento scendi, o Paradiso!
Labbra a te non avvezze
timidamente suggono i tuoi gelsomini
come vinta d'ebrezza

l'ape che tardi il proprio fiore raggiunse
sussurra intorno al suo talamo,
conta il nettare -entra,
e si perde tra i profumi..

Emily Dickinson, Poesie.









Questi meravigliosi dolcetti si preparano in dieci minuti; vediamo come..



Per la preparazione occorrono:


8 formine da crostatina (del diametro di circa 5 cm)
un cestino di ricotta fresca
un rotolo di pasta frolla sottile
due cucchiai di mandorle in miele
tre cucchiai di miele d'acacia 
e tanta, tanta dolcezza..










Versate la ricotta in una tazza e mescolate fino a trasformarla in una crema, aggiungete le mandorle in miele e i cucchiai di miele d'acacia. Ora stendete la frolla e ritagliate con gli stampini otto piccole frolle circolari. Rivestite le formine di carta da forno e adagiatevi le frolle, ricoprite con il composto di ricotta fino all'orlo. Cuocete in forno fin che la pasta non sia dorata ( in forno ventilato 180° per circa venti minuti).
Terminata la cottura fate raffreddare, è importante non muovere la frolla quando è ancora calda. 
Servite le crostatine in uno stampino di carta bianca da muffin.


Et voilà..
Semplice no? 








Musica consigliata: "Make Someone Happy" 4:01 di Sophie Milman..
Vino consigliato: direi un passito






Il segreto di questa ricetta?


cucinarla in due..

"Once you have found him, build your world around him 
And Make someone happy 
Make just one someone happy 
And you will be happy too"





Curiositè..


Il miele possiede molteplici proprietà terapeutiche, diverse a seconda del polline dei fiori che lo costituiscono. 
MIELE D'ACACIA
Sapore: delicato di confetto, fine, vellutato

Proprietà: corroborante, antinfiammatorio, disintossicante

La mandorla è il seme commestibile del mandorlo, una pianta appartenente alla famiglia delle rosacee: è alta circa dieci metri ed i suoi semi, le mandorle appunto, sono racchiusi in un guscio legnoso a sua volta contenuto in un nocciolo.
Il mandorlo è originario dalla vasta area compresa tra il mare Egeo e l'Asia centro-occidentale.Il nome botanico è "Amygdalus communis". In Europa la pianta fu introdotta in Sicilia* nel V secolo a.c. da parte dei Greci ed in seguito in tutti i paesi del bacino del Mediterraneo. Il mandorlo è una pianta di medio sviluppo, longeva, molto rustica, capace di resistere a condizioni di protratta siccità. 
La mitologia narra che, Fillide, una principessa tracia, si invaghì di Acamante, figlio di Teseo, nell'attesa dell'amato la fanciulla morì e venne trasformata in un Mandorlo dalla dea Era. Acamante, tornato dalla guerra contro Troia, giunto in ritardo, trovò solo questa pianta fiorita da abbracciare. Da quel giorno, primo fra tutti gli alberi, fiorisce il Mandorlo, alla fine del mese di gennaio. 
Proprietà nutrizionali e salutistiche: Le mandorle sono alimento tipico della dieta mediterranea, sono un ottimo apporto di vitamina E, potassio, magnesio e di grassi "buoni" come i mono e poli-insaturi. Hanno anche un buon contenuto di acidi grassi essenziali, di fibra e di altri nutrienti quali zinco, rame e ferro. Le mandorle , grazie alla loro versalità nell'utilizzazione in preparazioni alimentari, sono di facile consumo e meriterebbero di avere un posto d'onore nelle abitudini alimentari dell'uomo.

*Fino all'inizio del secolo scorso Agrigento rappresentava il primo produttore al mondo di mandorle e nella sua provincia ne venivano coltivate più di 700 specie; purtroppo ad oggi le cose sono cambiate e sono drasticamente diminuite le zone di coltivazione e anche numerose varietà di mandorle sono andate scomparendo. Ad Agrigento si svolge sin dagli anni trenta, la sagra del mandorlo in fiore ai primi di febbraio. E' una festa che annuncia la primavera.




Buonanotte e sogni di miele..


Il miele utilizzato è stato prodotto artigianalmente dai monaci del Monastero di Certosa di Pavia; le mandorle in miele e la ricotta sono stati prodotti biologicamente.

martedì 14 settembre 2010

Consuetudine di crema pasticcera alla lavanda









Rilassatevi.. versatevi un bicchiere di vino, infilate un cd di Keith Jarrett nel vostro stereo e si comincia..


Per la preparazione di questa ricetta occorrono:


4 tuorli di uova bio
80 g di zucchero
0,5 l di latte intero
40 g di farina
un cucchiaio da tavola di fiori di lavanda*
e tanta pazienza..


Versate il latte in una casseruola, aggiungetevi i fiori di lavanda e portate ad ebollizione. Nel frattempo, in una terrina, mettete i tuorli con lo zucchero; mescolateli accuratamente e sbatteteli con una frusta, fino a ottenere un composto morbido e spumoso.
Aggiungetevi, poco alla volta mescolando continuamente con un cucchiaio di legno, la farina setacciata; versatevi, a filo e attraverso un passino, il latte bollente, da cui avete tolto i fiori con un setaccio. Non smettete di mescolare..
Adesso versate il composto nella stessa casseruola usata per il latte, porgetela sul fuoco e fate cuocere a fuoco lento continuando a mescolare fin che la crema non prende consistenza, perdendovi nei profumi..
Terminata la cottura, versate la crema in una coppa di vetro e riponete in frigorifero a raffreddare per qualche tempo.
Il segreto di questa ricetta è la lentezza. 
Servite le coppe di crema su un piattino cosparso di lavanda..


E ora, godetevi questa esperienza..






Musica consigliata: brano "Back to life" 6:02 in Joy di Giovanni Allevi
Vino consigliato: confido nel parere di un esperto


Salut!


"L'amore è come la buona cucina, le cose speciali nascono sempre da ingredienti semplici, ma sono rese magiche dalla fantasia.." (cit.)


* i fiori di lavanda provengono da una coltura biologica e biodinamica certificata

Salsa al caramello...tanto per cominciare







"...una parentesi di intimità nel bizzarro stupore della felicità. 

Esaltazione dell'infanzia: quanti anni impieghiamo a dimenticare la passione che profondevamo in ogni attività che ci assicurava piacere? Di quale impegno totale non siamo più capaci, di quale gioia, di quali slanci di affascinante lirismo? In quelle giornate c'era tanta esultanza, tanta semplicità..rimpiazzate così in fretta, ahimè, dalla difficoltà sempre crescente di provare piacere.."






("Estasi culinarie" di Muriel Barbery, titolo originale: Une gourmandise, Editions Gallimard, Paris 2000)








Ecco perchè solo caramello...




Per la preparazione occorrono solamente:


200 gr di zucchero e 100 ml di acqua


In un tegame dal fondo spesso, mettete a scaldare a fuoco basso 200 gr dizucchero semolato: il fondo spesso è utile per consentire di diffondere uniformemente il calore evitando di bruciare lo zucchero ancora prima che si caramelli. In un altro pentolino, mettete a bollire 100 ml di acquaE’ importante fare bollire l’acqua, poiché se la si unisce fredda al caramello, quest’ultimo, invece di miscelarsi con essa, si solidificherebbe. Quando lo zucchero si sarà caramellato raggiungendo la tipica colorazione marroncina, unite direttamente nella pentola l’acqua in ebollizione e mescolate velocemente. Togliete dal fuoco la salsa di caramello, mescolate brevemente e lasciate raffreddare.

(ricetta di GialloZafferano, dosi per circa 150 ml)